Pilates: perché non può essere confuso con della semplice ginnastica

Dopo 10 lezioni sentirai la differenza, dopo 20 vedrai la differenza, e dopo 30 lezioni tu avrai un corpo nuovo” J.H.Pilates

Dal nome del suo creatore, PILATES è il programma di maggior successo degli ultimi anni.

E’ una tecnica di allenamento posturale dinamico che attraverso l’attivazione e l’allungamento della muscolatura profonda mira ad acquisire una corretta postura e un corpo forte tonico e flessibile.

Inizialmente denominato “Contrology” il metodo si basa su sequenze di movimenti lenti fluidi e controllati eseguiti con l’aiuto della concentrazione e della respirazione diaframmatica profonda.

Pilates aumenta così la propria consapevolezza e percezione corporea, aiutando a correggere i vizi posturale e ad eliminare stress e tensioni.

Pilates è adatto a tutti, non ha controindicazioni e può essere praticato da persone di età e livelli di allenamento diversi.

La lezione proposta, della durata di un’ora, si articola con una fase di riscaldamento iniziale a cui segue una sequenza di esercizi eseguiti sul tappetino (matwork) e una fase di stretching/rilassamento finale.

E’ richiesto abbigliamento comodo, calze e un asciugamano.

Antonella Gheza

Sono EDUCATRICE POSTURALE E MOTORIA diplomata CSEN, istruttrice FIF di PILATES e PROPS SPECIALIST (metodo pilates con piccoli attrezzi) e sto completando la mia formazione come insegnante internazionale YOGA Alliance.
Nasco a Milano il 22.05.1969 e mi avvicino presto all’arte coreutica, sperimentando la danza in tutte le sue forme.
Studio con i migliori maestri (da Walter Venditti a Virgilio Pitzalis) specializzandomi in modern jazz dance, di cui nel 2000 divento insegnante diplomata SIMD.
Inizio così la mia esperienza di insegnamento, che attraverso un percorso di crescita personale e di continua formazione e ricerca mi porta ad avvicinarmi sempre più al mondo olistico.
In particolar modo approfondisco nel corso degli anni lo studio di YOGA e PILATES, discipline che attualmente pratico e insegno con passione.

 

Pilates: perché non può essere confuso con della semplice ginnastica

Joseph Pilates, ideatore di Contrology o Metodo Pilates, fonda il suo pensiero nella ricerca di una strada che ci permetta di creare un movimento armonioso tramite l’uso di un corpo dalla postura equilibrata. Già nel 1945, osservando i ritmi di vita dei suoi contemporanei aveva notato quanto fossimo inevitabilmente portati alla flaccidità muscolare e alla rigidità articolare, a curvare la nostra schiena, convertire i nostri addominali e tutte le loro funzioni in una morbida, pigra, pancia. Così nasce Contrology: dal voler invertire questo processo. Ogni singolo esercizio proposto è la somma dei sei elementi costitutivi del Pilates: concentrazione, controllo, identificazione del baricentro, fluidità del movimento, precisione, respirazione e visualizzazione.

Il Pilates è una disciplina e non un semplice, ripetitivo, esercizio che potete eseguire in palestra: capita frequentemente di affacciarsi nelle affollate sale dei templi del fitness ed osservare un numero indefinito di donne impilate sul pavimento a fare esercizi sincroni scanditi da musica da discoteca; solitamente quello che ci viene offerto come ginnastica sono una meccanica sequenza di movimenti che portano a sviluppare dei muscoli a discapito di altri: dopo mesi di allenamento abbiamo degli addominali ben definiti ma un terribile mal di schiena, una zona cervicale simile al marmo ma dei bicipiti tonici. Rafforziamo muscoli già forti, e maltrattiamo mettendo in inutile tensione muscoli che avrebbero bisogno di essere distesi e rilassati, l’indolenzimento è la prima richiesta di aiuto che il nostro corpo ci invia.

Tutti gli esercizi proposti da Pilates nella sua prima opera “Ritorno alla vita” si eseguono stando sdraiati, respirando profondamente per stabilizzare la zona lombare al pavimento, e con la muscolatura cervicale in estensione: queste prime piccole attenzioni, ci permettono di non creare danni ma anzi di agire sulle più comuni cause di dolore muscolo-scheletrico, ovvero la retrazione di tutti quei muscoli che nel vostro corpo partono dalla nuca, percorrono la schiena e arrivano sino all’alluce, noti come catena muscolare posteriore. L’idea che guidava Joseph Pilates era data da una semplicissima riflessione: può dirsi una buona postura, tale solo se vi permette di vivere al meglio la vostra giornata, leggeri, privi di dolori e tensioni, capaci di compiere movimenti in tutta la loro estensione.

Il metodo dovrebbe esservi insegnato unicamente da chi sa associare l’esperienza vissuta in prima persona sul proprio corpo ad un percorso che tiene conto del vostro stato di salute e benessere, nonché abbia un’ottima conoscenza dell’anatomia umana: laureati in fisioterapia, scienze motorie o sportivi, specie ballerini, che hanno scelto di formarsi per lungo tempo, e continuano costantemente ad aggiornarsi. Servono almeno due anni, lunghi tirocini e moltissime ore di allenamento su stessi. Chi non ha vissuto questa esperienza, come può capire a che cambiamenti sta sottoponendo il vostro corpo e forse anche la vostra mente?

L’ideale per approcciare al Pilates è iniziare con l’ausilio di uno speciale macchinario: l’Allegro Reformer, un utilissimo strumento che permette anche ad un principiante di realizzare un movimento fluido, tramite una postura corretta mediante l’ausilio di strutture ergonomiche per le spalle, cervicale, molle che facilitano o aumentano la richiesta di forza muscolare, e corde che guidano gli arti superiori e inferiori.

Solo dopo una buona esperienza con il Reformer, potremmo dedicarci all’esperienza di Matwork, ovvero al corpo libero, ormai capaci di controllare tutte le componenti muscolari e articolari che siamo chiamati a muovere. Dunque, approcciare al Pilates, vuol dire iniziare un percorso di una disciplina vera e propria, che si propone di mettere in discussione i metodi classici di ginnastica, per ritornare ad una riscoperta armonia con il nostro corpo.

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